GAIO: cenni storici

Sulle origini del toponimo Gaio in passato sono state fatte varie e fantasiose congetture: il passaggio, nel 583, del console romano Cajo Cassio Longino in guerra contro i Carni; il ricordo di Cajo di Solona XXX pontefice romano; il significato del termine “gajo” come villaggio lieto e allegro.

Ma il vero punto di riferimento è la voce longobarda gahagi, che significa “luogo chiuso” nel senso di “terreno bandito”, cioè “riservato ai signori”.

Dal punto di vista della toponomastica, appare significativo il fatto che nella grava del Tagliamento, ad un chilometro circa da Gaio, verso settentrione, vi sia un luogo chiamato «il Bando» (sito nel quale venivano relegati i banditi; oppure luogo ove si bandivano ordini, decreti, leggi; oppure luogo di rifugio dove il perseguitato dalla giustizia o dalla violenza era salvo), anch'esso dì origine (in questo caso) longobarda, che ha lo stesso significato di Gaio, cioè «terreno bandito».

Trovando due toponimi longobardi a così breve distanza fra loro, si potrebbe anche azzardare l'ipotesi che il paese abbia un'origine proprio longobarda, è probabile anche che non sia solo una diceria popolare quella che considera l'attuale "Bando'; in Tagliamento, il nucleo originario del villaggio, la cui chiesa, invece, fin dall'inizio, si trovava sulle rive del fiume. Sarebbe dovuto ad una piena del Tagliamento il trasferimento del paese vero e proprio dove si trova attualmente, mentre la chiesa mantiene la sua posizione un po' distante dall'abitato.

Che il villaggio di Gaio sia molto antico è provato da un documento risalente al 1174, e precisamente una bolla emanata da Papa Alessandro III nella quale Gayo è nominato tra gli antichi possessi aquileiesi.

Durante il periodo medioevale Gaio fu giurisdizione dei Signori di Varmo e nel 1361 è documentato un incendio, ad opera dei Signori di Spilimbergo, proprio per i contrasti esistenti con i Varmo. Tracce di quell'incendio sono riscontrabili in una nicchia scoperta nella chiesa di S. Marco in occasione dei lavori di restauro di alcuni anni fa.

La chiesa dunque risalirebbe ad un periodo di molto precedente il XIV secolo, mentre il suo ampliamento e l'intervento del Pilacorte risalgono al 1490, come testimoniato dal portale.

L'attuale aspetto della chiesa è comunque diverso dall'originale, in quanto nel 1934 l'edificio è stato innalzato di circa un metro e mezzo, perdendo le proporzioni originarie.

Il recente restauro della facciata ha riportato in evidenza le dimensioni originarie che l’edificio presentava.

Gaio, chiesa di San Marco. Particolare del portale del Pilacorte (1490).
Gaio, chiesa di San Marco. Particolare del portale del Pilacorte (1490).