BASEGLIA: cenni storici

Il villaggio di Baseglia è ricordato per la prima volta nel 1204 (in villa Baseglie); il nome deriva da basilica, nel significato latino di «chiesa». Da un documento risalente alla prima metà del 1300, risulta che i canonici di Aquileia percepivano metà delle decime della Pieve di Travesio e specificatamente in alcuni villaggi, fra i quali troviamo anche Basella. Bisogna infatti ricordare che in quel tempo Baseglia non apparteneva alla Pieve di Gaio (citata già nella Bolla di Papa Urbano III del 1184): a celebrare le funzioni religiose nella chiesa, che apparteneva ai Signori di Spilimbergo, era senz'altro un cappellano eletto da questi ultimi ma vicario del pievano di Travesio.

Immersa nella pace dei boschi, a Baseglia si trovava la residenza estiva dei Conti di Spilimbergo. Fino al terremoto del 1976, nel mezzo di un luogo casamento, era ancora possibile ammirare il «Gran salone», decorato da pregevoli stucchi e da scene di caccia e di vita pastorale. Ora, oltre a qualche pietra sparsa per i campi, di questa lunga casa non rimangono che i ricordi delle persone che vi hanno trascorso parte delle loro vita.

Ma, come si è accennato, i Conti di Spilimbergo possedevano a Baseglia anche una loro cappella, e ben prima del 1500, anno in cui venne edificata l'attuale chiesa della Santa Croce; sotto il pavimento di quest'ultima, infatti, durante il restauro del 1970, fu rinvenuto il perimetro della chiesa più antica, i cui materiali vennero utilizzati nella costruzione del nuovo edificio sacro, come testimoniano le tracce di affresco presenti in certi «pezzi» sotto gli intonaci.

Baseglia, chiesa di Santa Croce. Il ciclo di affreschi di Pomponio Amalteo (1544-1550).
Baseglia, chiesa di Santa Croce. Il ciclo di affreschi di Pomponio Amalteo (1544-1550).